Battaglia
per il pianeta
Dichiarazione
di Johannesburg
Ci
troviamo in un momento critico della
storia della Terra: un momento in cui
l'umanità deve compiere una scelta
per il futuro.
Man mano che il mondo si fa sempre più
interdipendente e fragile, il futuro
è in grande pericolo e su di
noi, il Popolo, gravano grandi responsabilità.
Dieci anni fa il mondo è stato
pervaso da un'ondata di ottimismo derivante
dalla fine della Guerra Fredda e dall'adozione
dell'Agenda 21 al Vertice della Terra
di Rio.
Ad oggi, tuttavia, il rapporto sulla
situazione del pianeta è scoraggiante:
le condizioni dell'ambiente continuano
a peggiorare, la povertà aumenta
ed il numero di conflitti armati è
in crescita.
Inoltre, la globalizzazione dell'economia
sembra frustrare ogni possibilità
di cambiamento. Tra le maggiori cause
del peggioramento della sostenibilità
vi sono: l'aumento della popolazione,
che si riflette in un maggiore fabbisogno
di energia e risorse; la ricchezza,
che alimenta il consumo dei materiali
e gli sprechi; la povertà, che
limita le possibilità di scelta
sullo sfruttamento dell'ambiente; le
tecnologie, inefficienti nell'utilizzo
delle fonti di energia e nello smaltimento
dei rifiuti; la mancanza di sicurezza,
che porta a spese ingenti in campo militare
e nella costruzione di armi nucleari,
chimiche e biologiche per la distruzione
di massa; le istituzioni e le politiche
finanziarie, che evitano di confrontarsi
con i problemi più urgenti ed
escludono i soggetti interessati, in
particolare le donne, le minoranze e
le persone indigenti.
Sappiamo che oggi:
-
1,2
miliardi di persone vivono con meno
di un dollaro al giorno.
-
800
milioni di persone soffrono la fame.
-
1,5
miliardi di esseri umani non hanno
accesso all'acqua sicura da bere.
-
2,5
miliardi di persone non usufruiscono
di adeguati servizi sanitari.
-
5
milioni di individui, per la maggior
parte donne e bambini, muoiono ogni
anno per malattie legate alla qualità
dell'acqua.
-
2
miliardi di persone non hanno accesso
all'elettricità.
-
25
milioni di rifugiati hanno abbandonato
le proprie case per ragioni ambientali.
-
Lo
standard di vita delle famiglie
africane medie si è abbassato
del 20% negli ultimi 10 anni.
-
36
milioni di esseri umani sono affetti
dal virus HIV; di questi, 23 milioni
vivono in Africa e non hanno accesso
a trattamenti di alcun tipo.
-
Il
livello degli aiuti allo sviluppo
si attesta allo 0,22% del PIL per
i paesi OCSE, dato da comparare
con lo 0,7% concordato tra i paesi
intervenuti al Vertice della Terra
di Rio del 1992.
-
La
popolazione urbana, 2,5 miliardi,
raddoppierà nei prossimi
25 anni.
-
Il
12% degli 1,7 milioni di specie
conosciute è a rischio di
estinzione.
-
È
previsto un ulteriore aumento delle
temperature medie da 1,2° a
3,5°C nel corso del XXI secolo,
che rischia aggravare le inondazioni,
gli incendi e gli altri disastri
naturali che stanno funestando la
Terra, sciogliendo i ghiacciai e
le calotte polari,
elevando il livello dei mari e mettendo
in pericolo le centinaia di milioni
di persone che popolano le isole
e le zone costiere.
-
La
stabilizzazione del biossido di
carbonio nell'atmosfera su livelli
considerati sicuri richiederà
una generale diminuzione del 60%
delle emissioni dei gas serra responsabili
del riscaldamento globale.
-
Le
riserve conosciute di petrolio e
gas naturale potrebbero esaurirsi
nel corso dei prossimi 50 anni.
-
I
paesi in via di sviluppo perdono
10 miliardi di dollari l'anno a
causa di squilibri e di inique tariffe
commerciali imposte dai
paesi industrializzati.
Dichiariamo
che il nostro pianeta è in
pericolo ed accusiamo l'egoismo della
politica del "business as usual"
perseguita dai governi di aver creato
una situazione di impasse sociale,
economico ed ecologico per gli attuali
sei miliardi di abitanti del pianeta,
e di aver compromesso la sopravvivenza
degli 11 o 12 miliardi di persone
che probabilmente popoleranno la Terra
alla fine del secolo.
Noi, Cittadini della Terra, dichiariamo
la nostra responsabilità reciproca,
verso la più ampia comunità
degli esseri viventi e verso le generazioni
future, e promettiamo di promuovere
una società globale sostenibile,
fondata sul rispetto della natura,
sui diritti umani universali, sulla
giustizia economica e su una cultura
di pace.
Noi, firmatari di questa dichiarazione,
facciamo richiesta ai Capi di Stato
e di Governo di:
1.
Riconoscere le proprie responsabilità
e trasformare la retorica in azioni
concrete volte al raggiungimento di
uno sviluppo sostenibile.
2.
Rispettare i principi, impiegare le
risorse necessarie e creare gli strumenti
adeguati al raggiungimento degli Obiettivi
di Sviluppo fissati per l'anno 2015
nella Dichiarazione del Millennio, in
particolare:
- Dimezzare il
numero di persone che guadagnano
meno di un dollaro al giorno.
- Dimezzare il
numero di persone che non hanno
accesso all'acqua sicura da bere.
- Garantire che
tutti i bambini e le bambine completino
la scuola elementare.
- Fermare la
diffusione dellHIV/AIDS e
invertirne la tendenza.
- Garantire il
libero accesso ai mercati dei paesi
industrializzati alle merci prodotte
nei paesi poveri.
3. Adottare un quadro etico
comune per il raggiungimento della
sostenibilità ed il rafforzamento
degli obiettivi fissati nella Dichiarazione
del Millennio. Riconoscendo, inoltre,
la Carta della Terra come un valido
contributo allo sviluppo di una visione
comune dei valori fondamentali e alla
creazione di una collaborazione globale,
equa e stabile, per lo sviluppo sostenibile.
4. Applicare tutti i principi
contenuti nella Dichiarazione di Rio
e nell'Agenda 21, e sostenere i principi
della democrazia e del buon governo.
5. Contenere gli attuali modelli
non sostenibili di consumo e produzione,
offrendo un supporto molto maggiore
alla ricerca, allo sviluppo e all'implementazione
di fonti di energia rinnovabili ed
altre alternative eco-efficienti.
6. Creare una base legale che
promuova l'impegno della comunità
economica verso uno sviluppo sostenibile.
7. Riformare il sistema delle
Nazioni Unite, conferendogli un potere
maggiore nell'applicazione delle decisioni
dell'ONU miranti
alla pace e alla stabilità.
8. Ratificare senza indugio
tutte le Convenzioni ed i Protocolli
Internazionali e applicarne i termini
con coraggio e determinazione:
compresi quelli relativi al cambiamento
del clima, alla biodiversità,
alla desertificazione, alle zone umide,
ai corsi d'acqua internazionali ecc.
9. Invertire la tendenza degli
ultimi dieci anni incrementando la
spesa per gli aiuti allo sviluppo
e abolendo i sussidi dannosi per
l'ambiente e che snaturano l'andamento
dell'attività commerciale,
per consentire ai paesi in via di
sviluppo di estinguere quei
debiti che impediscono loro di crescere,
provvedere alle primarie necessità
umane ed ecologiche, e avere accesso
alle moderne
tecnologie che utilizzano in maniera
efficiente materiali e fonti di energia,
riducendo al minimo gli sprechi. L'obiettivo
dello 0,7%
del PIL dovrebbe essere raggiunto
entro il 2012.
Appello firmato
da:
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