ACQUA
GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO
E DEL VERTICE DI JOHANNESBURG:
LA
RISPOSTA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI,
DELLE PROVINCE E DEI SINDACI DELLE CITTÀ
Noi, Presidenti
delle Regioni e delle Province e Sindaci
delle Città,
riconosciamo
che
è responsabilità dei governi
dei paesi del mondo sviluppato partecipare
attivamente al raggiungimento della Millennium
Development and Johannesburg Goals (degli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio e
del Vertice di Johannesburg), allo scopo
di dimezzare entro il 2015 la percentuale
di persone che non dispongono di un accesso
sicuro all'acqua potabile, né di
impianti fognari adeguati.
Ci
uniamo
all'appello
lanciato alla Dichiarazione di Johannesburg
nell'estate 2002 da Mikhail Gorbaciov,
Presidente di Green Cross International,
insieme ad altri Premi Nobel per la pace,
rivolto ai leader politici, economici
e della società civile affinché
questi si attivino immediatamente per
contrastare il degrado ambientale del
pianeta e affinché l'intero genere
umano sia avviato verso uno sviluppo sostenibile.
Adottiamo
il
rapporto del gruppo di esperti finanziari
sul progetto mondiale Financing Water
for All (Finanziare l'acqua per tutti)
secondo il quale nei prossimi 20-25 anni
la spesa globale per il settore idrico
dovrà essere raddoppiata, fino
a oltre 180 miliardi di dollari l'anno,
allo scopo di raggiungere la piena sicurezza
idrica entro il 2025.
Esprimiamo
il
nostro disappunto per la Dichiarazione
ministeriale sottoscritta da tutti i Ministri
e capi delegazione presenti a Kyoto, in
Giappone, nel corso del Terzo Forum Mondiale
sull'Acqua, il 23 marzo 2003, che ha mancato
di stabilire un qualsiasi piano d'azione
per il raggiungimento degli obiettivi
idrici del 2015, o di confermare un chiaro
impegno finanziario in materia di acqua
in risposta alla relazione finanziaria.
Ciò si aggiunge al generale senso
di frustrazione per il fatto che la percentuale
media del PIL destinata dai paesi dell'OCSE
all'Aiuto Pubblico allo Sviluppo non raggiunge
neppure la metà di quello 0,7%
fissato dal Vertice della Terra del 1992,
e che l'APS destinato al settore idrico
è persino diminuito negli ultimi
anni.
Apprezziamo
gli
sforzi in atto al livello statale e intergovernativo,
ma siamo preoccupati che l'azione non
stia procedendo abbastanza rapidamente
o non stia raggiungendo le persone più
bisognose. È nostra convinzione
che la crisi idrica globale vada affrontata
con maggiore urgenza e pragmatismo, dal
momento che essa condanna miliardi di
persone a vivere in estrema povertà
e minaccia direttamente la pace e la sicurezza.
In
qualità di diretti rappresentanti
dei cittadini, ci impegniamo a rafforzare
una cooperazione decentralizzata e a finanziare
i meccanismi volti ad implementare e supportare
iniziative pratiche in materia di acqua
al livello locale e regionale. Ciò
riflette il crescente sentimento di solidarietà
dei nostri cittadini nei confronti di
coloro che attualmente non dispongono
di acqua e di impianti fognari, oltre
alla consapevolezza che i conflitti relativi
alle risorse idriche hanno spesso origine
a livello locale.
Crediamo fermamente che iniziative ben
coordinate di tipo partecipativo a livello
locale e regionale in materia di acqua
e di reti fognarie possano avere un impatto
globale in termini di riduzione della
povertà, protezione ambientale
e rafforzamento della democrazia e della
pace.
La
decentralizzazione della cooperazione
può fornire un approccio più
partecipativo allo sviluppo, sensibile
ai bisogni e alle iniziative della popolazione.
Attraverso una cooperazione diretta fra
governi locali e regionali dei paesi in
via di sviluppo e di quelli sviluppati
è possibile condividere efficacemente
tecnologie e competenze, rafforzando al
tempo stesso le istituzioni. L'esperienza
dimostra che quando sia il donatore che
il beneficiario sono vicini a un progetto
è più probabile che il progetto
sia partecipativo, efficace e trasparente.
La
cooperazione decentralizzata contribuisce
alla diversificazione e al rafforzamento
della partecipazione della società
civile e alla collaborazione nel processo
di sviluppo, radicando la democrazia e
la stabilità nei paesi interessati.
La
cooperazione decentralizzata rafforza
la solidarietà fra i popoli e il
nostro senso di condivisione delle responsabilità,
entrambi vitali per il raggiungimento
degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio,
concordati a livello internazionale.
A questo fine, ci impegniamo a:
-
Aumentare
la spesa annua della nostra regione/città
a favore della cooperazione decentralizzata,
al fine di raddoppiare il nostro contributo
ai progetti per l'acqua e le reti
fognarie entro il 2007.
-
Raddoppiare
il numero di partner locali nella
nostra regione/città pronti
a dare sostegno ai progetti di sviluppo
per l'acqua.
-
Incoraggiare
il risparmio di acqua e gli sforzi
per la riduzione degli sprechi da
parte dei cittadini e delle imprese
nella nostra regione/città,
e trasformare i risparmi in progetti
di assistenza allo sviluppo.
-
Rendere
ufficiale il principio "acqua
per la vita e per la pace" in
tutti i nostri programmi di cooperazione
decentralizzata, garantendo che tutti
i progetti in materia di acqua rispettino
i principi di partecipazione dei soggetti
interessati, sviluppo sostenibile,
gestione integrata delle risorse idriche
e trasparenza, e siano pienamente
adatti e sensibili alle culture e
ai valori locali.
-
Integrare
meglio le nostre iniziative di cooperazione
decentralizzata con quelle di altre
regioni/città, e altresì
con iniziative di sviluppo nazionale
e di organizzazioni intergovernative.
-
Accertare
la possibilità di collegare
progetti di cooperazione decentralizzata
nel settore idrico con la costruzione
della pace e la prevenzione dei conflitti.
Chiediamo
ai rappresentanti dei governi del G8
che si riuniranno a Evian, Francia,
dal 1 al 3 giugno 2003, di considerare
il nostro il nostro impegno pratico,
finanziario e politico come contributo
a favorire risultati positivi e tangibili
per questo importante Summit del G8.
Chiediamo che questo Summit del G8 porti
ad una nuova fase propositiva dei nostri
sforzi per affrontare la crisi idrica
globale, e che dedichi espressamente
il necessario aumento di finanziamenti
internazionali alla fornitura di acqua
per la vita e per la pace.
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