Contributo
della Svizzera allo smantellamento delle armi
chimiche in tutto il mondo
Il 4 ottobre 2000, il
Consigliere nazionale Rudolf Imhof e il Consigliere
degli Stati Pierre Paupe, in qualità
di rappresentanti del Gruppo parlamentare
di Green Cross, hanno presentato due mozioni
di eguale tenore per lincoraggiamento
allo smantellamento delle armi chimiche in
tutto il mondo.
Con due mozioni di eguale
tenore presentate oggi dal Consigliere nazionale
Rudolf Imhof e dal Consigliere degli Stati
Pierre Paupe e sottoscritte da un totale di
218 parlamentari, si chiede al Consiglio Federale
di avanzare, in un messaggio, delle proposte
per un contributo fattivo da parte della Svizzera
alla richiesta di smantellamento delle armi
chimiche in tutto il mondo.I vari strumenti
di politica estera e della sicurezza devono
essere messi in atto in modo complementare
e coordinato nel senso di una politica globale.
Lobiettivo principale deve essere la
distruzione reale delle armi chimiche, verificando
tutte le opzioni al riguardo, dalle iniziative
per un impegno rafforzato della comunità
internazionale, a misure per la creazione
di un clima di fiducia, fino alla partecipazione
a progetti di prevenzione delle catastrofi
e alla collaborazione tecnica nelle zone in
cui sono installati magazzini di armi chimiche.
ONG varie, mondo eco-nomico ed esperti federali
devono rappresentare gli strumenti per introdurre
questa trasforma-zione.
I due interventi parlamentari
intendono fornire un contributo ad unattuazione
efficace della convenzione internazionale
sulle armi chimiche (Chemical Weapons Convention,
CWC). La CWC, entrata in vigore nel 1997 e
ratificata fino ad oggi da 139 Stati, regolamenta
la distruzione delle armi chimiche e ha come
scopo quello di impedire il commercio mondiale
di elementi chimici per armi chimiche, così
come la nuova produzione di armi chimiche.
La CWC contiene diversi elementi innovativi
riguardo al controllo dellosservanza
dei trattati e ha dunque una funzione di precursore
nel campo del disarmo. Un fallimento della
CWC significherebbe un contraccolpo per altri
trattati globali di disarmo e annullerebbe
gli sforzi diplomatici, finanziari e personali
fatti finora dalla Svizzera in questo campo.
Se i magazzini delle armi chimiche non vengono
smantellati, non solo permane il rischio di
catastrofi con molte vittime e una massiccia
distruzione dellambiente, ma aumenta
anche la possibilità di un abuso delle
armi chimiche per atti di terrorismo, ricatto
o in conflitti regionali. La distruzione delle
armi chimiche merita dunque unelevata
priorità negli sforzi della Svizzera
volti a un disarmo internazionale e allaumento
della sicurezza e della stabilità globale.
Gruppo Parlamentare Green
Cross Svizzera
Rudolf Imhof, Presidente
Pierre Paupe, Membro
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