La distruzione delle armi
chimiche è di importanza fondamentale
per la salvaguardia della pace nel mondo.
La relativa convenzione rischia di fallire
per mancanza di appoggio da parte dei Paesi
occidentali. Green Cross Svizzera intende
pertanto far ricorso agli "onorevoli
servizi" della Svizzera.
Nel mese di luglio di
quest'anno, nell'ambito di uno scambio epistolare,
il Presidente della Confederazione Ogi ha
confermato a Michail Gorbaciov, Presidente
di Green Cross International, l'intenzione
della Svizzera di rafforzare ulteriormente
il proprio impegno a favore dell'esecuzione
della Convenzione sulle armi chimiche. Un
atto parlamentare promosso da deputati membri
di Green Cross Svizzera, sotto la guida del
Consigliere nazionale Ruedi Imhof, è
destinato a rafforzare questa intenzione.
Contemporaneamente, Green Cross Svizzera ha
avviato a livello internazionale una campagna
di informazione capillare volta a far presente
all'opinione pubblica la problematica delle
circa 80'000 tonnellate di armi chimiche esistenti
in tutto il mondo.
La maggiore minaccia è
costituita dalle armi chimiche russe, la cui
distruzione richiede da 10 a 15 miliardi di
franchi svizzeri. Un tale finanziamento è
unicamente possibile con un notevole appoggio
dei Paesi occidentali. A essere chiamati in
causa sono soprattutto i governi degli Stati
europei. Considerando la vicinanza geografica
con la Russia, in questi Paesi il problema
dovrebbe essere sentito con maggiore urgenza.
Ciò nonostante, a parte la Germania,
nessun Paese europeo si è finora deciso
a fornire un appoggio consistente, il che
ha spinto gli Stati Uniti a interrompere temporaneamente
i propri contributi. Questa situazione minaccia
considerevolmente l'esecuzione della Convenzione
sulle armi chimiche e, di conseguenza, la
salvaguardia duratura della pace nel mondo.
Green Cross Svizzera spera
che gli "onorevoli servizi" della
Svizzera e la propria campagna di informazione
possano contribuire a ribaltare la situazione.
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