Assemblea Generale |
Distr. Generale 20 Settembre 2000 Cinquantacinquesima
sessione Voce all'ordine del giorno 60 (b) |
Risoluzione adottata dall'Assemblea Generale
(senza riferimento a un Comitato Principale (A/55L.2)
55/2. Dichiarazione del Millennio delle Nazioni
Unite L'Assemblea
Generale
Adotta
la seguente Dichiarazione:
Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite
I. Valori e Principi
-
Noi, capi di Stato e di Governo, ci siamo riuniti presso il Quartier Generale
delle Nazioni Unite a New York dal 6 all'8 Settembre 2000, all'alba di un nuovo
millennio, per riaffermare la nostra fede nell'Organizzazione e nel suo Statuto
quali in dispensabili fondamenta di un mondo più pacifico, prospero e giusto.
- Noi riconosciamo che, oltre alle nostre personali
responsabilità verso le rispettive società di appartenenza, condividiamo
una responsabilità collettiva nell'affermare i principi della dignità
umana, dell'uguaglianza e dell'equità a livello globale. In qualità
di leader, pertanto, abbiamo un dovere verso tutti i popoli del pianeta, specialmente
quelli più vulnerabili e, in particolare, verso i bambini del mondo intero,
ai quali appartiene il futuro.
- Noi
riaffermiamo il nostro impegno a favore degli scopi e dei principi contenuti nello
Statuto delle Nazioni Unite, che hanno dimostrato di possedere un valore universale
e al di là del tempo. Di conseguenza, la loro importanza e capacità
di ispirare sono aumentate, dal momento che le nazioni e i popoli sono diventati
sempre più interconnessi e interdipendenti.
- Noi
siamo determinati a costruire una pace giusta e duratura in tutto il mondo, in
conformità con gli scopi e i principi dello Statuto. Per questo riconsacriamo
noi stessi a favorire tutti gli sforzi tesi ad affermare la sovrana uguaglianza
di tutti gli Stati, il rispetto della loro integrità territoriale e indipendenza
politica, la soluzione delle controversie con mezzi pacifici e in conformità
con i principi della giustizia e del diritto internazionale, il diritto all'autodeterminazione
dei popoli che rimangono sotto il dominio coloniale e l'occupazione straniera,
la non interferenza negli affari interni degli altri Stati, il rispetto per i
diritti umani e le libertà fondamentali, il rispetto per l'uguaglianza
di diritti di tutti senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione e per
la cooperazione internazionale nel risolvere i problemi internazionali di carattere
economico, sociale, culturale o umanitario.
- Noi
reputiamo che la sfida fondamentale che abbiamo oggi di fronte sia quella di garantire
che la globalizzazione diventi una forza positiva per tutti i popoli del pianeta.
Perché anche se la globalizzazione offre grandi opportunità, al
presente i suoi benefici sono ripartiti in maniera decisamente disuguale, alla
stessa stregua dei suoi costi. Noi siamo consapevoli del fatto che i paesi in
via di sviluppo e le nazioni con economie in transizione debbono affrontare delle
speciali difficoltà nel rispondere a questa sfida fondamentale. Perciò,
solo mediante degli sforzi ampi e intensi tesi a creare un futuro comune, fondato
sulla nostra comune umanità in tutta la sua diversità, la globalizzazione
potrà essere resa pienamente inclusiva ed equa. Questi sforzi dovranno
prevedere politiche e misure, a livello globale, che corrispondano alle esigenze
dei paesi in via di sviluppo e delle economie in transizione, e che siano formulate
e realizzate con la loro effettiva partecipazione.
- Noi
riteniamo che per le relazioni internazionali nel ventunesimo secolo vadano considerati
essenziali determinati valori fondamentali. Questi valori comprendono:
- Libertà. Uomini e donne hanno
il diritto di vivere le proprie esistenze e di crescere i propri figli in condizioni
di dignità, liberi dalla fame e dal timore della violenza, dell'oppressione
e dell'ingiustizia. Il governo democratico e partecipatorio fondato sulla volontà
delle persone è quello che meglio garantisce il rispetto di questi diritti.
- Uguaglianza. A nessun individuo e a nessuna nazione
dovrà essere negata la possibilità di trarre profitto dallo sviluppo.
La parità di diritti fra donne e uomini dovrà essere garantita.
- Solidarietà. Le sfide globali dovranno essere
gestite in un modo che ne distribuisca equamente i costi e i pesi, in conformità
con i principi fondamentali dell'equità e della giustizia sociale. Quelli
che soffrono o che traggono minori benefici meritano di essere aiutati da quelli
che hanno ottenuto i maggiori vantaggi.
- Tolleranza.
Gli esseri umani debbono rispettarsi gli uni con gli altri, con tutte le loro
differenza di opinioni, cultura e linguaggio. Le differenze all'interno delle
società e fra esse non dovrebbero venire né temute, né represse,
bensì essere tenute in gran conto, quale un prezioso capitale dell'umanità.
Dovrebbe essere promossa attivamente una cultura della pace e del dialogo fra
tutte le civilizzazioni.
- Rispetto per la natura. Dovrebbe
essere dimostrata prudenza nella gestione di tutte le specie viventi e di tutte
le risorse naturali, in conformità con i precetti dello sviluppo sostenibile.
Soltanto in questo modo le incommensurabili ricchezze offerteci dalla natura potranno
essere conservate e lasciate in eredità ai nostri discendenti. Gli attuali
insostenibili modelli di produzione e di consumo debbono essere modificati nell'interesse
del nostro benessere futuro e di quello dei nostri figli.
- Responsabilità
condivisa. La responsabilità per la gestione dell'economia e dello sviluppo
sociale mondiale, come pure delle minacce alla pace e alla sicurezza internazionali,
deve essere condivisa fra le nazioni del pianeta e dovrebbero essere esercitata
in maniera multilaterale. Nella sua qualità di organizzazione più
universale e più rappresentativa del mondo, le Nazioni Unite dovrebbero
giocare un ruolo fondamentale.
7.
Allo scopo di tradurre questi valori condivisi in azioni, abbiamo identificato
alcuni obiettivi fondamentali ai quali assegniamo uno speciale significato.
II. Pace, sicurezza e disarmo 8.
Noi non risparmieremo alcuno sforzo per liberare i nostri popoli dal flagello
della guerra, sia essa all'interno o fra gli Stati, un flagello che ha reclamato
più di 5 milioni di vite nello scorso decennio. Noi cercheremo inoltre
di eliminare i pericoli rappresentati dalle armi di distruzione di massa.
9. Noi decidiamo pertanto:
- Di consolidare il rispetto per le norme di legge
negli affari internazionali e nazionali e, in particolare, di assicurare l'adesione
degli Stati Membri alle decisioni Della Corte Internazionale di Giustizia, in
conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite, nei casi nei quali essi
sono parte.
- Di rendere le Nazioni
Unite più efficaci nel preservare la pace e la sicurezza, garantendo loro
le risorse e gli strumenti di cui hanno bisogno per la prevenzione dei conflitti,
per la risoluzione pacifica delle controversie, per le operazioni per il mantenimento
della pace, per il periodo post-bellico, per la costruzione della pace e per la
ricostruzione. In questo contesto, noi prendiamo nota del rapporto del Comitato
sulle Operazioni di Pace delle Nazioni Unite1 e richiediamo all'Assemblea Generale
di esaminare rapidamente le sue raccomandazioni.
- Di
rafforzare la cooperazione fra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali,
in conformità con le clausole del Capitolo VIII dello Statuto.
- Di garantire il perfezionamento, da parte
degli Stati Partecipanti, dei trattati stipulati in aree quali il controllo degli
armamenti e il disarmo e del diritto umanitario internazionale e delle normative
sui diritti umani, e di invitare tutti gli Stati a prendere in considerazione
l'opportunità di firmare e ratificare lo Statuto di Roma della Corte Penale
Internazionale2.
- Di intraprendere
le iniziative concertate contro il terrorismo internazionale, e di aderire quanto
prima possibile a tutte le relative convenzioni internazionali.
- Di
raddoppiare i nostri sforzi per realizzare concretamente il nostro impegno ad
affrontare il problema mondiale della droga.
- Di
intensificare i nostri sforzi per combattere il crimine transnazionale in tutte
le sue dimensioni, compresa la tratta e il contrabbando di esseri umani e il riciclaggio
di denaro.
- Di minimizzare gli
effetti negativi sulle popolazioni innocenti delle sanzioni economiche imposte
dalle Nazioni Unite, di sottoporre tali regimi di sanzioni a delle revisioni periodiche
e di eliminare gli effetti negativi delle sanzioni nei confronti di terze parti.
- Di cercare di ottenere l'eliminazione
degli armamenti di distruzione di massa, in particolare delle armi nucleari, e
di lasciare aperte tutte le possibilità per conseguire tale obiettivo,
tra cui quella di convocare una conferenza internazionale per identificare modi
per eliminare i pericoli del nucleare.
- Di
intraprendere delle azioni concertate per mettere fine al traffico illegale di
armi leggere e di piccolo calibro, in special modo rendendo più trasparenti
i trasferimenti delle armi e appoggiando le misure regionali per il disarmo, tenendo
conto di tutte le raccomandazioni della prossima Conferenza delle Nazioni Unite
sul Commercio Illegale delle Armi leggere e di piccolo calibro.
- Di
invitare tutti gli Stati a prendere in considerazione la possibilità di
aderire alla Convenzione sulla Proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione e
trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione3, come pure al protocollo
emendato sulle mine alla Convenzione sugli armamenti convenzionali.
10. Noi sollecitiamo gli Stati Membri
a rispettare la Tregua Olimpica, individualmente e collettivamente, adesso e in
futuro, e a sostenere il Comitato Internazionale Olimpico nei suoi sforzi per
promuovere la pace e la comprensione tra gli uomini attraverso lo sport e l'ideale
Olimpico. III.
Sviluppo ed eliminazione della povertà
11. Noi non risparmieremo i nostri sforzi per liberare i nostri simili, uomini,
donne e bambini, dalla abietta e disumanizzante condizione della povertà
estrema, alla quale sono attualmente soggetti oltre un miliardo di esseri umani.
Noi ci impegniamo a rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ognuno
e a liberare l'intero genere umano dalla necessità. 12. Noi deliberiamo
pertanto di creare un ambiente - tanto a livello nazionale quanto internazionale
- che sia propizio allo sviluppo e alla eliminazione della povertà.
13. Il successo nel raggiungere questi obiettivi dipenderà, fra le
altre cose, dal buon governo in ogni nazione. Esso dipenderà anche dal
buon governo a livello internazionale e dalla trasparenza dei sistemi finanziari,
monetari e commerciali. Noi ci impegniamo in favore di un sistema finanziario
e commerciale multilaterale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile
e non discriminatorio. 14. Noi siamo preoccupati a causa degli ostacoli
che i paesi in via di sviluppo debbono fronteggiare per mobilizzare le risorse
necessarie a finanziare il loro sviluppo sostenibile. Pertanto noi faremo ogni
sforzo per garantire il successo dell'Evento Internazionale e Intergovernativo
di alto livello sui finanziamenti per lo sviluppo, che si svolgerà nel
2001. 15. Noi ci assumiamo inoltre l'impegno di dedicarci alle speciali
esigenze delle nazioni meno sviluppate. In questo contesto, diamo il benvenuto
alla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi Meno Sviluppati, che si svolgerà
nel Maggio 2001 e ci sforzeremo di assicurare il suo successo. Noi invitiamo
le nazioni industrializzate: - ad adottare,
preferibilmente entro l'inizio di tale Conferenza, una politica di esenzioni doganali
e di eliminazione delle quote alle importazioni per, praticamente, tutte le esportazioni
provenienti dai paesi meno sviluppati;
- a
mettere in pratica senza ulteriore indugio il programma migliorativo di condono
del debito per i paesi poveri fortemente indebitati e ad accordarsi per cancellare
tutti i debiti ufficiali bilaterali di tali nazioni in cambio di un loro impegno
dimostrabile a favore di una diminuzione della povertà;
- a
concedere una assistenza per lo sviluppo più generosa, specialmente a quelle
nazioni che stanno realmente tentando di impiegare le proprie risorse per la diminuzione
della povertà.
16.
Noi siamo inoltre determinati ad affrontare esaurientemente ed efficacemente i
problemi del debito dei paesi in via di sviluppo a basso e medio reddito, mediante
varie misure nazionali e internazionali progettate per rendere i loro debiti sostenibili
nel lungo periodo. 17. Noi decidiamo inoltre di affrontare le speciali
necessità degli Stati in via di sviluppo delle Piccole Isole, mettendo
rapidamente e pienamente in pratica il Programma d'Azione delle Barbados5 e i
risultati della ventiduesima sessione speciale dell'Assemblea Generale. Noi invitiamo
inoltre la comunità internazionale ad assicurare che, nello sviluppo di
un indice di vulnerabilità, vengano tenute in considerazione le speciali
esigenze degli Stati in via di sviluppo delle Piccole Isole. 18. Noi
siamo consapevoli delle speciali necessità e dei problemi dei paesi in
via di sviluppo che non dispongono di sbocchi sul mare, e invitiamo tanto i donatori
bilaterali quanto quelli multilaterali ad incrementare l'assistenza tecnica e
finanziaria destinata a questo gruppo di nazioni, così da soddisfare le
loro specifiche esigenze di sviluppo e aiutarle a superare gli impedimenti della
geografia, migliorando i loro sistemi di trasporto. 19. Noi decidiamo
inoltre: - di dimezzare, entro l'anno
2015, la percentuale della popolazione mondiale il cui reddito è inferiore
a un dollaro al giorno e la percentuale di persone che soffrono la fame e, entro
la stessa data, di dimezzare la percentuale di persone che non sono in condizione
di raggiungere o non possono permettersi di bere acqua potabile.
- Di
garantire che, entro la medesima data, tutti i bambini del pianeta, siano essi
maschi o femmine, siano in grado di completare il ciclo degli studi elementari
e che alle bambine e ai bambini venga garantito un accesso paritario a tutti i
livelli dell'istruzione.
- Entro
la stessa data di aver ridotto di tre quarti rispetto ai tassi attuali la mortalità
materna e di due terzi la mortalità infantile sotto i cinque anni.
- Di avere, per allora, fermato, e
cominciato a invertire la diffusione dell'HIV/AIDS, il flagello della malaria
e di altre importanti malattie che affliggono l'umanità.
- Di
garantire un'assistenza speciale ai bambini resi orfani dall'HIV/AIDS.
- Di
aver conseguito entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di
almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri poveri, secondo quanto proposto con
l'iniziativa "Città senza quartieri poveri".
20. Noi decidiamo inoltre:
- di promuovere l'uguaglianza fra i sessi e l'assunzione
di potere e responsabilità da parte delle donne quali mezzi efficaci per
combattere la povertà, la fame e le malattie, e per stimolare uno sviluppo
che sia pienamente sostenibile.
- Di
sviluppare e realizzare delle strategie che offrano ai giovani del mondo intero
una reale opportunità di trovare un lavoro dignitoso e produttivo.
- Di incoraggiare l'industria farmaceutica
a rendere i medicinali essenziali più largamente disponibili e alla portata
di tutti quelli che ne hanno bisogno nei paesi in via di sviluppo.
- Di
sviluppare un forte rapporto di collaborazione con il settore privato e con le
organizzazioni della società civile nella lotta per lo sviluppo e l'eliminazione
della povertà.
- Di garantire
che i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie dell'informazione
e delle comunicazione, siano disponibili per tutti, in conformità con le
raccomandazioni contenute nella Dichiarazione ministeriale dell'ECOSOC6.
IV. Proteggere il nostro ambiente comune
21.
Noi non dobbiamo economizzare alcuno sforzo per liberare l'umanità intera,
e sopra tutto i nostri figli e nipoti, dalla minaccia di vivere su di un pianeta
rovinato irrimediabilmente dalle attività umane, e le cui risorse non sarebbero
più sufficienti per soddisfare le loro necessità. 22.
Noi riaffermiamo il nostro sostegno ai principi dello sviluppo sostenibile, compresi
quelli indicati nell'Agenda 217, definiti in occasione della Conferenza delle
Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo. 23. Noi decidiamo pertanto di
adottare in tutte le nostre iniziative ambientali una nuova etica di conservazione
e amministrazione e, quale primo passo, noi decidiamo: - di
compiere ogni sforzo per garantire l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto,
preferibilmente entro il decimo anniversario della Conferenza delle Nazioni Unite
su Ambiente e Sviluppo nel 2002, e di associarci nella richiesta riduzione nelle
emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra.
- Di
intensificare i nostri sforzi collettivi per la gestione, la conservazione e lo
sviluppo sostenibile di tutti i tipi di foreste.
- Di
insistere per la piena attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica8
e della Convenzione per Combattere la Desertificazione in quelle nazioni che sono
colpite da una grave siccità e/o desertificazione, particolarmente in Africa9.
- Di fermare l'insostenibile
sfruttamento delle risorse idriche, sviluppando delle strategie per la gestione
delle acque a livello regionale, nazionale e locale, che favoriscano tanto un
accesso equo che delle forniture adeguate.
- Di
intensificare la cooperazione per diminuire il numero e gli effetti dei disastri
naturali e di quelli causati dall'uomo.
-
Di garantire il libero accesso alle informazioni sulla sequenza del genoma umano.
V.
Diritti umani, democrazia e buon governo
24. Noi non risparmieremo sforzo alcuno
per promuovere la democrazia e rafforzare le norme del diritto, come pure il rispetto
per tutti i diritti umani e le libertà fondamentali riconosciute internazionalmente,
tra cui il diritto allo sviluppo.
25. Noi decidiamo pertanto: - Di
rispettare e a difendere pienamente la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani10.
- Di batterci per la piena protezione
e promozione dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali per
tutti in tutte le nostre nazioni.
- Di
consolidare la capacità di tutte le nazioni di mettere in pratica i principi
e le pratiche della democrazia e del rispetto dei diritti umani, tra cui i diritti
delle minoranze.
- Di combattere
tutte le forme di violenza contro le donne, e di tradurre in realtà la
Convenzione sull'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne11.
- Di assumere provvedimenti per
garantire il rispetto per i diritti umani dei migranti, e la loro protezione,
dei lavoratori migranti e delle rispettive famiglie, per eliminare il crescente
numero di atti di razzismo e xenofobia che si sta verificando in numerose società
e per promuovere una maggiore armonia e tolleranza in tutte le società.
- Di lavorare collettivamente
a favore di processi politici più inclusivi, consentendo una reale partecipazione
di tutti i cittadini in ogni nazione.
- Di
assicurare ai media libertà di svolgere il proprio fondamentale ruolo e
il diritto del pubblico di avere accesso all'informazione.
VI. Proteggere i
vulnerabili 26.
Noi non risparmieremo alcuno sforzo per garantire che ai bambini e a tutte le
popolazioni civili che soffrono grandemente a causa delle conseguenze di disastri
naturali, genocidi, conflitti armati e altre emergenze umanitarie, venga fornita
tutta l'assistenza e la protezione necessaria affinché essi possano riprendere
una vita normale quanto prima possibile. Noi decidiamo pertanto:
- di ampliare e rafforzare la protezione dei civili
in emergenze complesse, in conformità con il diritto umanitario internazionale.
- Di rafforzare la cooperazione internazionale,
compresa la condivisione dei compiti e il coordinamento dell'assistenza umanitaria
con quelle nazioni, nell'ospitare i rifugiati e per aiutare tutti i rifugiati
e i profughi a ritornare volontariamente alle proprie abitazioni, in condizioni
di sicurezza e dignità e ad essere reintegrati senza difficoltà
nelle società di appartenenza.
- Di
incoraggiare la ratifica e la piena attuazione della Convenzione sui Diritti del
Bambino e dei suoi protocolli opzionali sul coinvolgimento dei minori nei conflitti
armati e sul commercio di bambini, la prostituzione minorile e la pornografia
infantile.
VII. Affrontare
le particolari necessità dell'Africa 27.
Noi favoriremo il consolidamento della democrazia in Africa e assisteremo gli
africani nella loro lotta per una pace duratura, per l'eliminazione della povertà
e per uno sviluppo sostenibile, inserendo in tal modo questo Continente nella
corrente principale dell'economia mondiale. 28. Noi decidiamo pertanto:
- di offrire pieno sostegno
alle strutture politiche e istituzionali delle democrazie emergenti in Africa.
- Di incoraggiare e sostenere
i meccanismi regionali e subregionali per la prevenzione dei conflitti e la promozione
della stabilità politica, e di garantire un flusso affidabile di risorse
per le operazioni di mantenimento della pace sul continente.
- Di
assumere dei provvedimenti speciali per affrontare le sfide dell'eliminazione
della povertà e dello sviluppo sostenibile in Africa, tra cui la cancellazione
del debito, un migliore accesso ai mercati, un aumento dell'Assistenza Ufficiale
allo Sviluppo e dei maggiori flussi di investimenti esteri diretti, come pure
i trasferimenti di tecnologia.
- Di
aiutare l'Africa a costruire la propria capacità di affrontare la diffusione
della pandemia di HIV/AIDS e di altre malattie infettive.
VIII. Rafforzare le Nazioni Unite
29. Noi non risparmieremo alcuno sforzo per rendere le Nazioni Unite uno
strumento più efficace per raggiungere tutte queste priorità: la
lotta per lo sviluppo di tutti i popoli del pianeta, la battaglia contro la povertà,
l'ignoranza e la malattia; la sfida all'ingiustizia; la lotta contro la violenza,
il terrore e il crimine; e la lotta contro il degrado e la distruzione della nostra
casa comune. 30. Noi decidiamo pertanto: - di
riaffermare la posizione centrale dell'Assemblea Generale quale principale organismo
deliberativo, politico e rappresentativo delle Nazioni Unite, e di metterla in
condizione di rivestire tale ruolo in maniera efficace.
- Di
intensificare i nostri sforzi per raggiungere una riforma di vasta portata del
Consiglio di Sicurezza, in tutti i suoi aspetti.
- Di
rafforzare ulteriormente il Consiglio Economico e Sociale, capitalizzando sui
suoi recenti risultati per aiutarlo a svolgere il ruolo riconosciutogli nello
Statuto.
- Di rafforzare la Corte Internazionale
di Giustizia, allo scopo di garantire la giustizia e il rispetto delle leggi negli
affari internazionali.
- Di incoraggiare
consultazioni regolari e il coordinamento fra i principali organismi delle Nazioni
Unite nello svolgimento delle rispettive funzioni.
- Di
garantire che l'Organizzazione disponga, su basi tempestive e prevedibili, delle
risorse di cui ha bisogno per svolgere i propri mandati.
- Di
incitare il Segretariato a fare il migliore uso di tali risorse, in conformità
con regole chiare e procedure concordate dall'Assemblea Generale, nell'interesse
di tutti gli Stati Membri, adottando le migliori pratiche di gestione e le migliori
tecnologie disponibili e concentrandosi su quei compiti che riflettono le priorità
concordate dagli Stati Membri.
NOTE 1.
A/55/305-S/2000/809; vedere Registrazioni ufficiali del Consiglio di Sicurezza,
Cinquantacinquesimo anno, Supplemento di Giugno, Agosto e Settembre 2000, documento
S/2000/809.
2. A/CONF.183/9. 3.
Vedere CD/1478. 4. Protocollo sulle proibizioni
o restrizioni sull'impiego di mine, trappole esplosive e altri strumenti (CCW/CONF.I/16
(Parte I), allegato B). 5. Programma d'Azione per lo Sviluppo Sostenibile
degli Stati in via di Sviluppo delle Piccole Isole (Rapporto della Conferenza
Globale sullo Sviluppo Sostenibile degli Stati in via di Sviluppo delle Piccole
Isole, Bridgetown, Barbados, 25 Aprile Ð 6 Maggio 1994 (United Nations publication,
Sales No. E.94.I.18 e corrigenda), cap. 1, risoluzione 1, allegato II). 6.
E/2000/L.9. 7. Rapporto della Conferenza
delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, Rio de Janeiro, 3-14 Giugno 1992 (United
Nations Publications, Sales no. E.93.I.8 and corrigenda), vol. I: Risoluzioni
adottate dalla Conferenza, risoluzione 1, allegato II. 8.
Consultare Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, Convenzione sulla Diversità
Biologica (Centro di Attività per il Diritto Ambientale e il Programma
dell'Istituzione), Giugno 1992. 9. A/49/84/Suppl.2,
allegato, appendice II. 10. Risoluzione 217
A (III). 11. Risoluzione 34/180, allegato.
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